Monthly Archives: giugno 2016

Nuotare da piccoli. Ritorno alle origini

L’acqua è l’ambiente naturale dei neonati, in fondo hanno nuotato per “soli
nove mesi”. E questo legame con essa, se mantenuto nel tempo, ha effetti positivi sui bambini. E allora perché non continuare a praticare questa utile e bella attività motoria anche in età infantile?

Award-Winning-Water-Babies-Dorset_24610_image Foto: hotfrog.co.uk

Consigliamo, quindi, di incominciare con un corso neonatale ossia l’attività riservata ai neonati e che verte sostanzialmente nel mantenere la cosiddetta acquaticità, che è tipica del neonato. Il corso ha come obiettivo il rafforzamento del legame genitore-bimbo attraverso il gioco in piena libertà, ma anche far familiarizzare il piccolo con l’acqua, ovviamente senza regole o costrizioni. I corsi di acquaticità possono essere iniziati solo dopo i 3 mesi, dopo le prime vaccinazioni, quando il sistema immunitario è già sufficientemente maturo. Indispensabile è un inserimento graduale in modo che il piccolo si abitui poco alla volta all’assenza di gravità e si può continuare sino ai 3 anni: all’inizio con cadenza settimanale e poi anche bisettimanale.

Superata la fase neonatale si passerà all’ambientamento, dove il bambino imparerà a nuotare sotto forma di gioco e con l’ausilio dei braccioli fino ad arrivare all’apprendimento delle varie tecniche natatorie.

swimming-lesson-coaching Foto: covsf.com

Tuttavia molti bambini hanno il terrore dell’acqua e, spiace doverlo ammettere, ma spesso questa fobia viene trasmessa proprio dai genitori, anche se non ne sono consapevoli. Difficilmente i bambini molto piccoli nutrono avversione per l’acqua. Anzi, la riconoscono come elemento piacevole e familiare poiché hanno vissuto nel liquido amniotico nella fase prenatale. Eppure per molti il primo approccio può diventare fonte di timori. Cosa fare allora per evitarlo? Innanzitutto mai intimorirli con frasi del tipo: <<se non impari a nuotare puoi affogare>>, ma nemmeno mostrarsi troppo apprensivi quando i propri figli sono in acqua, trasmettendo loro solamente ansie e paure. In entrambi i casi il bambino vivrebbe l’esperienza in maniera negativa e difficile da gestire emotivamente. Meglio cercare di stimolare la curiosità dei piccoli visitando insieme la piscina, guardando e ridendo degli altri bimbi che nuotano.

In questo modo avrà il tempo di maturare l’idea di provare il nuoto. Ogni bambino ha una storia particolare con l’acqua e avrà bisogno dei suoi tempi di ambientamento per amarla. L’importante è che il nuoto e la frequentazione della piscina diventino per lui un’occasione di divertimento e non di terrore.

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Foto: capitaldistrictny.tumblr.com

La piscina, soprattutto d’estate, diventa un luogo di apprendimento e di divertimento per i bambini, che amano socializzare tra loro godendo in primis dei vantaggi di stare all’aria aperta. Per cui cari genitori fateli imparare a nuotare sin da neonati e fateli divertire!!


Addio a “Nemo”. Rischio estinzione per il pesce pagliaccio

Il pesce “Nemo” è a rischio estinzione a causa dello sbiancamento dei coralli che sta interessando le barriere coralline di tutto il pianeta e che, ad oggi, ha raggiunto livelli record nella barriera australiana. Ad affermarlo è uno studio internazionale secondo cui il famoso pesce pagliaccio, portato alla ribalta dal celebre cartoon della Disney, sia fra le specie che più di altre risentono di questo fenomeno.

Clown-Fish Foto: raredelights.com

Al mondo esistono 28 diverse specie di pesci pagliaccio che vivono per lo più nell’Oceano Indiano e nel Pacifico. Questi pesci trovano rifugio dall’azione dei predatori e reperiscono a loro volta il cibo proprio grazie ai tentacoli delle barriere coralline, e sono talmente tanto entrati in interazione con queste barriere da essere ormai capaci di riconoscere i coralli sani da quelli sbiancati. Ma questo non sempre accade: quando un qualunque pesce pagliaccio decide di rifugiarsi nel corallo sbiancato, finisce per divenire preda di una scarsa capacità di adattamento e per risultare così più vulnerabile ai suoi predatori.

Lo sbiancamento dei coralli destabilizza l’habitat naturale di “Nemo” esponendolo maggiormente al rischio di venire catturato dai predatori. Ecco quindi che questo fenomeno può provocare passo dopo passo l’estinzione del famoso pesce pagliaccio.

6a39018b-62e7-46ab-813a-97cae0de9ad4 Foto: playbuzz.com


Allarme pesce scorpione nel Mediterraneo. E’ velenoso

Ha già invaso le coste orientali degli Stati Uniti e i Caraibi e non si esclude che potrebbe diffondersi, a breve termine, nelle acque del Mar Mediterraneo un pesce tropicale molto invasivo e dannoso. Trattasi del pesce scorpione, Pterois volitans, una specie aggressiva sia per le attività commerciali, sia per la salute umana.

Common lionfish, Pterois volitans 1Foto: diverosa.com

A lanciare l’allarme è l’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn), che ha individuato esemplari del pesce scorpione nei mari della Turchia e di Cipro. I suoi aculei velenosi, sebbene raramente letali, possono causare nausea e vomito, crampi addominali, difficoltà respiratoria, paralisi degli arti, edema polmonare e ischemia del miocardio.


In forma con la fitball

La si vede di diversi colori e, se non la si conosce, si pensa sia una semplice palla da gioco. E invece no! Si chiama fitball e altro non è che una palla colorata in pvc ripiena d’aria, dal diametro e dalla circonferenza variabili e compresi tra i 55 e i 75 cm, adoperata per la salute (non a caso viene utilizzata spesso nella riabilitazione motoria) e la forma fisica.

FitballFoto: optimumhealthfleet.co.uk

Questo attrezzo, se impiegato nel modo corretto, procura tanti benefici quali:

  • aiuta il recupero post traumatico delle articolazioni;
  • migliora l’equilibrio e la postura;
  • stimola il sistema cardiovascolare;
  • è utile in gravidanza perché consente movimenti che facilitano il parto;
  • tonifica i muscoli;
  • favorisce il dimagrimento;
  • attiva costantemente i recettori propriocettivi dell’organismo.

Da utilizzare è semplice, se si possiede una ottima preparazione atletica e una buona consocenza dell’attrezzo per poter effettuare un allenamento globale; al contrario se si è alle prime armi è meglio affidarsi a un personal trainer. Per i neofiti è opportuno approcciarsi con esercizi basici quali:

  • Gambe e glutei: palla al muro, schiena completamente in appoggio sulla palla. Partendo dalla posizione eretta, piegare le gambe fino a formare un angolo retto, poi risalire. Inspirare quando si scende, espirare quando si sale. Effettuare 2 serie da 10/15 ripetizioni. QUADRICIPTI-SUQT-FIT-BAL-PARETE-AGFoto: evolutionfit.it
  • Addominali: supino (pancia in su), schiena (parte lombare) in appoggio sulla palla, piedi a terra e gambe leggermente divaricate. Mani dietro la nuca. Sollevare il busto verso l’alto, tenendo la testa appoggiata alle mani e lo sguardo rivolto verso l’alto (come per eseguire un crunch). Non portare il collo in avanti. Espirare in salita, inspirare in discesa. Effettuare 2 serie da 20 ripetizioni. crunch.300x250.23176Foto: abcallenamento.it
  • Petto e braccia: prono (pancia in giù), piedi sulla palla, mani a terra alla stessa larghezza delle spalle. Piegare le braccia portando il petto vicino a terra, poi risalire. Espirare in risalita, inspirare in discesa. Effettuare due 2 serie da 10/12 ripetizioni.siss-ball-push-upFoto: leanitup.com

Questi sono solamente alcuni dei tanti esercizi che si possono eseguire. Tuttavia la fitball non si utilizza soltanto per gli allenamenti ma, come già detto sopra, corregge anche la postura: non a caso la si consiglia in ufficio al posto della classica sedia da scrivania. Impiegata in questo modo, questo attrezzo permette di mantenere la curva naturale della bassa schiena (lordosi) evitando carichi ulteriori sulla colonna, dovuti alla posizione seduta prolungata.

wellness-ball-sedutaFoto: iltuoallenamento.it


Dieta e attività motoria: cosa mangiare prima e dopo

L’estate è ormai alle porte e molti temono la fatidica “prova costume”. Giugno è proprio il mese che fa da “prova del nove”: se abbiamo abbinato una corretta alimentazione al nostro workout non avremo nulla da temere, altrimenti dovremo prepararci a fare delle belle camminate in montagna e rinunciare, almeno per quest’anno, al mare.

Sapere cosa mangiare prima e dopo l’attività motoria è fondamentale per rendere il proprio allenamento più efficace possibile. Ormai, dovreste aver capito che andare in palestra può essere una sofferenza, ma è d’aiuto per perdere i chili in più. Bisogna, però, evitare di andarci a stomaco vuoto e, anzi, scegliere attentamente un’alimentazione pre workout che faccia andare d’accordo dieta e sport.

Cosa mangiare prima

La dieta per l’attività sportiva è fondamentale perché, da un lato, crea tutti i presupposti necessari al raggiungimento di una prestazione ottimale, dall’altro, permette un recupero post-allenamento più efficace.
Ma cosa mangiare prima del workout?
È importante selezionare degli alimenti che siano altamente digeribili, che abbiamo un’elevata densità energetica quali:

1) petto di pollo con riso integrale, che garantiscono molta energia e pochi grassi;

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​2) toast integrale dolce con un cucchiaio di miele o un toast integrale salato con fesa di tacchino e insalata, entrambi ricchi di fibre a lento rilascio;

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3) insalata di ceci in succo di limone, super proteica e senza grassi.

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Idealmente, il pasto deve avere circa 300 calorie e dev’essere consumato almeno tre ore prima dell’allenamento.
Come spuntino per l’allenamento, invece, sarebbe opportuno optare per un frutto come la banana che, ricca di potassio, protegge i muscoli durante la prestazione fisica. Assicuratevi di mangiarlo almeno mezz’ora prima dell’inizio dell’allenamento.

Cosa mangiare dopo

Cibarsi dopo l’attività motoria è fondamentale, contrariamente a quanto si pensa, ossia che subito dopo l’allenamento sia sbagliato mangiare perché tutte le calorie appena bruciate vengono reintegrate. Invece, mangiare dopo l’allenamento è l’unico modo per aumentare i risultati ottenuti durante “la fatica”. L’importante è saper scegliere gli alimenti giusti. Quello che proponiamo vale, come sopra, soltanto come spunto e non come vademecum.

1) salmone al forno con asparagi;

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2) tagliata di vitello con pomodori e rucola;

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3) insalata di pomodori, cetrioli, feta e olive;

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4) bresaola con olio d’oliva, succo di limone, rucola e grana.

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