Category Archives: Riabilitazione

In forma con la fitball

La si vede di diversi colori e, se non la si conosce, si pensa sia una semplice palla da gioco. E invece no! Si chiama fitball e altro non è che una palla colorata in pvc ripiena d’aria, dal diametro e dalla circonferenza variabili e compresi tra i 55 e i 75 cm, adoperata per la salute (non a caso viene utilizzata spesso nella riabilitazione motoria) e la forma fisica.

FitballFoto: optimumhealthfleet.co.uk

Questo attrezzo, se impiegato nel modo corretto, procura tanti benefici quali:

  • aiuta il recupero post traumatico delle articolazioni;
  • migliora l’equilibrio e la postura;
  • stimola il sistema cardiovascolare;
  • è utile in gravidanza perché consente movimenti che facilitano il parto;
  • tonifica i muscoli;
  • favorisce il dimagrimento;
  • attiva costantemente i recettori propriocettivi dell’organismo.

Da utilizzare è semplice, se si possiede una ottima preparazione atletica e una buona consocenza dell’attrezzo per poter effettuare un allenamento globale; al contrario se si è alle prime armi è meglio affidarsi a un personal trainer. Per i neofiti è opportuno approcciarsi con esercizi basici quali:

  • Gambe e glutei: palla al muro, schiena completamente in appoggio sulla palla. Partendo dalla posizione eretta, piegare le gambe fino a formare un angolo retto, poi risalire. Inspirare quando si scende, espirare quando si sale. Effettuare 2 serie da 10/15 ripetizioni. QUADRICIPTI-SUQT-FIT-BAL-PARETE-AGFoto: evolutionfit.it
  • Addominali: supino (pancia in su), schiena (parte lombare) in appoggio sulla palla, piedi a terra e gambe leggermente divaricate. Mani dietro la nuca. Sollevare il busto verso l’alto, tenendo la testa appoggiata alle mani e lo sguardo rivolto verso l’alto (come per eseguire un crunch). Non portare il collo in avanti. Espirare in salita, inspirare in discesa. Effettuare 2 serie da 20 ripetizioni. crunch.300x250.23176Foto: abcallenamento.it
  • Petto e braccia: prono (pancia in giù), piedi sulla palla, mani a terra alla stessa larghezza delle spalle. Piegare le braccia portando il petto vicino a terra, poi risalire. Espirare in risalita, inspirare in discesa. Effettuare due 2 serie da 10/12 ripetizioni.siss-ball-push-upFoto: leanitup.com

Questi sono solamente alcuni dei tanti esercizi che si possono eseguire. Tuttavia la fitball non si utilizza soltanto per gli allenamenti ma, come già detto sopra, corregge anche la postura: non a caso la si consiglia in ufficio al posto della classica sedia da scrivania. Impiegata in questo modo, questo attrezzo permette di mantenere la curva naturale della bassa schiena (lordosi) evitando carichi ulteriori sulla colonna, dovuti alla posizione seduta prolungata.

wellness-ball-sedutaFoto: iltuoallenamento.it


Dieta e attività motoria: cosa mangiare prima e dopo

L’estate è ormai alle porte e molti temono la fatidica “prova costume”. Giugno è proprio il mese che fa da “prova del nove”: se abbiamo abbinato una corretta alimentazione al nostro workout non avremo nulla da temere, altrimenti dovremo prepararci a fare delle belle camminate in montagna e rinunciare, almeno per quest’anno, al mare.

Sapere cosa mangiare prima e dopo l’attività motoria è fondamentale per rendere il proprio allenamento più efficace possibile. Ormai, dovreste aver capito che andare in palestra può essere una sofferenza, ma è d’aiuto per perdere i chili in più. Bisogna, però, evitare di andarci a stomaco vuoto e, anzi, scegliere attentamente un’alimentazione pre workout che faccia andare d’accordo dieta e sport.

Cosa mangiare prima

La dieta per l’attività sportiva è fondamentale perché, da un lato, crea tutti i presupposti necessari al raggiungimento di una prestazione ottimale, dall’altro, permette un recupero post-allenamento più efficace.
Ma cosa mangiare prima del workout?
È importante selezionare degli alimenti che siano altamente digeribili, che abbiamo un’elevata densità energetica quali:

1) petto di pollo con riso integrale, che garantiscono molta energia e pochi grassi;

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​2) toast integrale dolce con un cucchiaio di miele o un toast integrale salato con fesa di tacchino e insalata, entrambi ricchi di fibre a lento rilascio;

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3) insalata di ceci in succo di limone, super proteica e senza grassi.

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Idealmente, il pasto deve avere circa 300 calorie e dev’essere consumato almeno tre ore prima dell’allenamento.
Come spuntino per l’allenamento, invece, sarebbe opportuno optare per un frutto come la banana che, ricca di potassio, protegge i muscoli durante la prestazione fisica. Assicuratevi di mangiarlo almeno mezz’ora prima dell’inizio dell’allenamento.

Cosa mangiare dopo

Cibarsi dopo l’attività motoria è fondamentale, contrariamente a quanto si pensa, ossia che subito dopo l’allenamento sia sbagliato mangiare perché tutte le calorie appena bruciate vengono reintegrate. Invece, mangiare dopo l’allenamento è l’unico modo per aumentare i risultati ottenuti durante “la fatica”. L’importante è saper scegliere gli alimenti giusti. Quello che proponiamo vale, come sopra, soltanto come spunto e non come vademecum.

1) salmone al forno con asparagi;

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2) tagliata di vitello con pomodori e rucola;

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3) insalata di pomodori, cetrioli, feta e olive;

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4) bresaola con olio d’oliva, succo di limone, rucola e grana.

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Crampi muscolari. Come combatterli con l’omeopatia

I crampi muscolari possono essere anche piuttosto dolorosi e arrivano all’improvviso a causa di una contrazione involontaria di uno o più muscoli. La contrazione è determinata dal fatto che all’interno dei muscoli non è presente una corretta quantità di ossigeno. Si può incorrere nei crampi muscolari anche durante la pratica dell’attività sportiva, come gli sport invernali e lo sci in particolare. I rimedi omeopatici possono costituire un aiuto da tenere in considerazione. Naturalmente sono escluse le cure fai da te.

calf-acheFoto: freedrinkingwater.com

Anche nel caso dell’omeopatia, come d’altronde nel caso della medicina tradizionale, non bisogna improvvisare, ma è opportuno rivolgersi ad un esperto. In linea generale possiamo provare a delineare alcune indicazioni di soluzioni omeopatiche adatte a combattere i crampi muscolari, ricordando che il tutto deve essere comunque seguito sotto stretto controllo medico. Per attuare un’adeguata prevenzione dei crampi, potrebbe essere utile l’assunzione di Bioptimum S-stress; particolarmente indicati sono anche Arnica montana 9 CH, Cuprum metallicum 9 CH e Sarcolacticum acidum 5 CH. Queste sostanze dovrebbero essere assunte prima, durante e dopo lo sforzo fisico.

Dopo uno sport praticato in maniera intensa, si può incorrere in un indolenzimento muscolare. In casi come questo sarebbe importante assumere Arnica montana 9 CH. Infine, ma non meno importante, ricordiamo che quando si pratica attività sportiva, di qualsiasi natura essa sia, è sempre opportuno fare un buon riscaldamento prima e dello stretching dopo.

 

Basic-Stretching-PosesFoto: humberlife.com

Se però il dolore è molto intenso è possibile trattare la zona interessata con la Tecarterapia.

Fonte: tantasalute.it

 

 


Mal di schiena? Ecco come combatterlo

La ginnastica posturale aiuta ad alleviare i dolori che durante la giornata impediscono, a volte, di lavorare, allenarsi e perché no anche a compiere semplici gesti quotidiani quali lavare i pavimenti o raccogliere un oggetto da terra. Lombalgia, dorsalgia, sciatalgia,  lombocruralgia, cervicobrachialgia, cervicalgia, patologie vertebrali, tanti nomi che si possono riassumere in uno solo: mal di schiena. Chi non ne ha mai sofferto almeno una volta nella vita!

imagesFoto: flaviliciousfitness.tumblr.com

Il mal di schiena è molto diffuso non solo tra anziani con osteoporosi o adulti con problemi vertebrali, ma anche tra giovani sani che usano male la loro colonna vertebrale assumendo atteggiamenti scorretti al lavoro, in aula, in palestra. Oltre a posture e movimenti scorretti, a causare il dolore possono essere stress, forma fisica insufficiente o sovrappeso.

back-pain1-e1342732706345Foto: exercisestudies.co.uk

Tre concause che possono essere facilmente eliminate con un’attività fisica mirata quale la ginnastica posturale. Tuttavia quando il dolore è molto intenso è possibile trattare la zona interessata attraverso la Tens, la Tecarterapia e la mobilizzazione passiva del tratto lombare con esercizi di STRETCHING e TRAZIONE VERTEBRALE per dare la possibilità alla muscolatura di distendersi e allungarsi al meglio.

188_78650680 Foto: unique-center.it

Quando e quanto è consigliato praticare la ginnastica posturale
Le lezioni sono di tipo individuale, in modo tale da sviluppare un programma personalizzato sull’individuo, in base alle sue necessità. Prima di incominciare le lezione è opportuno sottoporre il bambino ad un’analisi posturale attraverso l’utilizzo di due apparecchiature: Postural Bench e Pedana Stabilometrica. La postural Bench è una macchina che attraverso sensori a pressione, permette di osservare le tensioni delle catene muscolari posteriori che sono la causa delle torsioni a livello dei tratti dorsale, lombare e sacro-iliaco. La Pedana Stabilometrica invece, ci permette di analizzare il baricentro del paziente e quindi i disordini che esso provoca se è fuori asse quando egli è in posizione eretta. Ciò significa che viene valutata la posizione del paziente in ortostasi (in piedi) ovvero se la sua postura è più spostata in avanti, indietro o lateralmente, oltre alla valutazione degli arti anteriori.


Ginnastica posturale nei bambini

La ginnastica correttiva è rivolta a bambini e ragazzi, ovvero a quei soggetti che sono ancora in crescita e la cui formazione ossea non è ancora definitiva e conseguentemente ancora modificabile attraverso un uso appropriato dell’esercizio fisico. E’ finalizzata non solo a correggere il difetto della postura, ma soprattutto a prevenire un futuro possibile peggioramento (scoliosi,cifosi o dorso curvo, iperlordosi ecc).

abQb4SWHs13y70Y3 Foto: reddit.com

A chi si rivolge
La ginnastica correttiva si occupa di bambini e adolescenti perfettamente sani che però presentano paramorfismi, ovvero alterazioni nella forma e nell’atteggiamento del corpo che, senza difetti nella struttura ossea, comportano una alterazione della forma corporea (sono vizi di postura:atteggiamento scoliotico, portamento rilassato, dorso curvo ecc).
Si parla invece di dismorfismi quando le alterazioni dello scheletro si cronicizzano e non possono essere modificate con la ginnastica correttiva in quanto l’osso si è stabilizzato nel nuovo “assetto”.
I paramorfismi, soprattutto nel periodo dell’età evolutiva, sono per lo più poco visibili e non provocano dolore, inoltre, nel caso vi sia una predisposizione, l’età scolare è il momento in cui esse si manifestano. Infatti, le statistiche parlano di oltre il 50% dei bambini che, dal primo ciclo della scuola elementare al terzo anno della scuola media, risultano portatori di paramorfismi che interessano il rachide, i piedi, il ginocchio. Infatti il corpo del bambino può essere sovraccaricato da un uso scorretto dello zaino, da posture sbagliate e dannose su sedie e scrivanie.
Per evitare che queste alterazioni fisiche si trasformino in dismorfismi (succede soprattutto in quelle che interessano la funzione statica della colonna vertebrale) è importante, se non fondamentale, che gli insegnanti e i genitori riescano a rilevarne la presenza fin dai primi anni di scuola. Tanto prima si riesce ad intervenire con la ginnastica correttiva, costante e continua, quanto migliori saranno i risultati affinchè il ragazzo ridiventi in grado di assumere la posizione corretta e di mantenerla.

Gli obiettivi della posturale nel bambino
La capacità dell’esercizio fisico di plasmare il corpo a nostro piacimento è ancora più evidente durante il periodo della crescita (età evolutiva). Allora, sfruttando questa prerogativa dell’esercizio, si mira a migliorare la morfologia e la postura dei bambini e dei ragazzi che con il crescere vedono il proprio fisico indebolirsi ed andare incontro a paramorfismi. Quindi la ginnastica posturale si prefigge l’obiettivo di correggere i paramorfismi e di modificare gli atteggiamenti scorretti.

imagesFoto: totalhealthutah.com

Come si ottiene tutto ciò
Si ottiene attraverso esercizi di allungamento delle retrazioni miofasciali, potenziamento dei muscoli deficitari, ricerca della postura corretta sia in situazioni dinamiche che statiche, percezione e autocorrezione dei difetti posturali.
Si insegna ai bambini e adolescenti ad avere un controllo sul proprio corpo e sui propri movimenti, per renderli più precisi e più sani.

Quando e quanto è consigliata praticarla
Le lezioni sono di tipo individuale, in modo tale da sviluppare un programma personalizzato sul bambino, in base alle sue necessità. La durata della seduta è di circa 1 ora, naturalmente può variare in base alla capacità del bambino di concentramento sull’esercizio. Prima di incominciare le lezione è opportuno sottoporre il bambino ad un’analisi posturale attraverso l’utilizzo di due apparecchiature: Postural Bench e Pedana Stabilometrica. La postural Bench è una macchina che attraverso sensori a pressione, permette di osservare le tensioni delle catene muscolari posteriori che sono la causa delle torsioni a livello dei tratti dorsale, lombare e sacro-iliaco. La Pedana Stabilometrica invece, ci permette di analizzare il baricentro del paziente e quindi i disordini che esso provoca se è fuori asse quando egli è in posizione eretta. Ciò significa che viene valutata la posizione del paziente in ortostasi (in piedi) ovvero se la sua postura è più spostata in avanti, indietro o lateralmente, oltre alla valutazione degli arti anteriori.

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L’alimentazione del bambino e dell’adolescente

Per sviluppare al massimo le loro potenzialità, i bambini devono assolutamente seguire una dieta sana. Le abitudini alimentari e sportive dell’infanzia e dell’adolescenza possono determinare la differenza tra salute e rischio di malattia negli anni successivi. Le diverse fasi del ciclo della vita impongono esigenze nutrizionali diverse. Dopo i 4 anni, il fabbisogno energetico per chilogrammo di peso corporeo diminuisce ma la quantità effettiva di energia (calorie) necessaria aumenta man mano che il bambino cresce. Dai 5 anni all’adolescenza, c’è un periodo di crescita lenta ma costante. In alcuni bambini l’assunzione di ferro, calcio, vitamine A e D e vitamina C può essere inferiore ai livelli consigliati, anche se nella maggior parte dei casi le carenze sono improbabili, purché l’apporto energetico e proteico sia adeguato e si mangino cibi diversi, compresa frutta e verdura.
Pasti regolari e spuntini salutari che comprendano alimenti ricchi di carboidrati, frutta e verdura, latticini, carni magre, pesce, pollame, uova, legumi e noci dovrebbero contribuire ad una crescita e ad uno sviluppo corretto senza introdurre calorie eccessive con la dieta. I bambini hanno bisogno di bere molti liquidi, soprattutto se fa caldo o se praticano attività fisica. L’acqua è ovviamente una buona fonte di liquidi, priva di calorie. La varietà è importante nella dieta del bambino: si possono scegliere anche altre fonti di liquidi, come latte e bevande a base di latte (frullati, succhi ed estratti di frutta).
Le esigenze nutrizionali dei giovani sono influenzate in primo luogo dalla crescita improvvisa che si manifesta nella pubertà. Il picco di crescita si ha generalmente tra gli 11 e i 15 anni per le ragazze e tra i 13 e i 16 anni per i ragazzi. Il bisogno di nutrienti è notevolmente diverso da persona a persona e l’assunzione di cibo può variare enormemente da un giorno all’altro, cosicché la carenza o l’eccesso di un giorno può benissimo essere compensato il giorno successivo. In questo periodo della vita, si ha un maggior rischio di carenza di vari nutrienti, tra cui ferro e calcio.


La ginnastica antiage

Mantenere il benessere psicofisico anche sulla soglia dei cinquanta, all’apparire dei primi sintomi della menopausa, si può. Prima di tutto non va considerata come una malattia, ma come una fase della vita da affrontare con i mezzi giusti. Un’alimentazione sana è importante perché una dieta ricca di calcio e vitamina D è fondamentale sia nella prevenzione, sia nella cura dell’osteoporosi. Oltre a una corretta alimentazione, l’attività fisica è fondamentale per controllare l’aumento di peso, una complicazione della menopausa dovuta allo sbilanciarsi degli equilibri metabolici, ma soprattutto per la prevenzione dell’osteoporosi, e va iniziata il più precocemente possibile.

Weightlifting_2413474bFoto: telegraph.co.uk

Le terapie mediche dell’osteoporosi hanno un’efficacia nettamente superiore se unite alla ginnastica. Altrettanto dicasi per le pratiche di mobilizzazione e allungamento, che hanno un ruolo utilissimo nel prevenire le rigidità articolari e le problematiche posturali. Non è mai troppo tardi per cominciare, purché l’allenamento sia progressivo per consentire alle ossa, che l’osteoporosi rende meno resistenti alle sollecitazioni e più fragili, di adattarsi. Oltre a tenere sotto controllo il peso, l’attività fisica consente inoltre di rinforzare e tonificare i muscoli, che rappresentano una sorta di “guaina protettrice” per le ossa.

Dai 45 ai 50 anni

Se si è in premenopausa, ma non si hanno problemi particolari, si può scegliere l’attività fisica che vuoi. E se non si ha mai praticato sport basta iniziare gradualmente.

– Corsa: solo dopo una visita medica con elettrocardiogramma sotto sforzo.

 Ginnastica: a corpo libero o con i pesi, ma rispettando i tempi di adattamento muscolare.

– Attività di gruppo: lezioni a impatto moderato con esercizi per tonificare e/o potenziare le parti del corpo che ne hanno più bisogno.

old-women-elliptical-trainersFoto: munfitnessblog.com

– Stretching: senza controindicazioni.

– Addominali: puntare sulla tonificazione, per “sostenere” la colonna vertebrale.

Fonte: Viver Sani e Belli Magazine


Via libera all’attività fisica per la cura delle malattie croniche

Colpiscono un italiano su tre e costano al Servizio Sanitario Nazionale circa 60 miliardi l’anno. Stiamo parlando delle malattie croniche, un’emergenza sociale ed economica che può compromettere la produttività delle aziende e la qualità della vita delle persone. Le cause sono note: alimentazione scorretta e stili di vita errati, in primo luogo quelli sedentari. La soluzione? Passa da un’attività alla portata di tutti tutti: l’esercizio fisico. Che però dev’essere sicuro e controllato.

Sono questi i temi affrontati dal progetto “Movimento per la Salute” organizzato presso il Senato della Repubblica e promosso da ANIF (Associazione Nazionale Impianti per il Fitness e per lo Sport), SIMG (Società Italiana di Medicina Generale) e Movimento per la Salute.

bigstock_Gym_Fitness_Healthy_Lifestyl_10631033_t750x550Foto:idahoseniorindependent.com

Technogym invece patrocina l’evento in collaborazione con “Il ritratto della Salute”. <<Siamo orgogliosi di dare il nostro appoggio e sostegno a questo progetto – sottolinea il dott. Claudio Cricelli, Presidente di SIMG –, innanzitutto perché ci vede coinvolti in prima linea, in secondo luogo perché come medici di famiglia stiamo cercando di diffondere lo stesso concetto di prescrizione dell’attività fisica come un vero e proprio farmaco, da assumere in maniera sicura e controllata.>>

<<… Il medico di medicina generale ha un ruolo determinante nel promuovere l’attività fisica con i suoi pazienti – aggiunge Cricelli –, ma uno dei problemi da affrontare riguarda proprio la sua formazione su queste tematiche.>>

I risultati di uno stile di vita corretto, che comprende semplici precauzioni come mangiare correttamente, non fumare, bere con moderazione e muoversi il più possibile, possono trasformarsi in “farmaco naturale” e non invasivo capace di combattere piccoli e grandi problemi di salute. Un concetto che Technogym promuove da tempo.

AquaFit3 SlideshowFoto: bayvenues.co.nz

<<Da oltre 20 anni Technogym promuove in tutto il mondo il concetto di wellness come opportunità sociale ed economica per governi, imprese e cittadini – chiosa Nerio Alessandri, presidente e fondatore di Technogym -.  Il wellness è uno stile di vita profondamente italiano che affonda le proprie radici nel “mens sana in corpore sano” dei romani e si basa su regolare attività, sana alimentazione e approccio mentale positivo. Il wellness rappresenta una grande risorsa per il nostro Paese che, mettendo a sistema tutti gli elementi distintivi della qualità della vita italiana come il design, l’arte, la cultura, l’alimentazione e il patrimonio paesaggistico, può diventare il primo produttore di benessere al mondo con un beneficio interno in termini di salute della popolazione e un beneficio esterno in termini di flussi turistici e di maggior valore aggiunto per i nostri prodotti.>>


Ernia del disco. Come intervenire quando non è necessaria la chirurgia

L’ernia del disco è una deformazione del disco intervetebrale, ossia l’Disco intervertebraleammortizzatore naturale, interposto tra una vertebra e l’altra, con lo scopo di attenuare le pressioni sviluppate durante i movimenti, ad esempio mentre si salta, si corre o si subiscono scossoni sul sedile dell’auto. Ve ne sono di tre tipi: l’ernia cervicale, la dorsale e la lombare, ma quali sono i sintomi? Mal di schiena, mal di collo o dolori alla gamba. L’ernia, infatti, comprime i nervi che fuoriescono dalle vertebre, ma per fortuna nella grande maggioranza dei casi si riparano da sole senza ricorrere al bisturi. Come si cura quando non è necessaria la chirurgia? Qui di seguito elenchiamo le terapie più efficaci a cui sottoporsi (associandole chiaramente alla cura farmacologica più idonea).

BackLargeInjury Foto: thermoskin.co.uk

ERNIA LOMBARE

Rappresenta circa l’80% di tutte le tipologie di ernia e consiste in una rottura o uno sfiancamento dell’anello fibroso del disco nelle vertebre L4-L5 (segmenti lombari 4 e 5) o L5-S1 (segmento lombare 5 e segmento sacrale 1) e conseguente fuoriuscita del nucleo polposo, che va a comprimere il nervo spinale, causando dolore agli arti inferiori. Inoltre le vertebre lombari sono quelle che più risentono di posture viziate assunte alla guida e al lavoro.

herniatet-disc-01-6c-1Foto:en.quiropracticagirona.com

SINTOMI: iniziano in genere con il cosiddetto “colpo della strega” (lombalgia acuta con sciatalgia); quando il nucleo polposo preme sull’anello esterno, si prova dolore, rigidità e crampi alla parte bassa della schiena. Quando l’ernia viene esplusa, il dolore diventa più intenso associandosi a formicolii ai piedi. Spesso il male si irradia all’inguine e alla parte interna della coscia corrispondente al disco erniato. La parte del disco fuoriuscita finisce col premere sulla radice del nervo sciatico, che parte dai forami delle vertebre lombari e innerva tutta la gamba. La lombosciatalgia impedisce al soggetto di camminare, bloccandolo anche a letto per giorni.

herniated_disc-1Foto: personalizedchiropractic.com

TERAPIA: sarebbe innanzitutto opportuno riposare per qualche giorno e ricorrere a farmaci antinfiammatori. Alla cura farmacologica va associato un corretto intervento fisioterapico che in un primo momento, e nella fase un po’ più acuta, sarà caratterizzato dall’utilizzo di TENS, TECARTERAPIA e mobilizzazione passiva del tratto lombare con esercizi di STRETCHING e TRAZIONE VERTEBRALE per dare la possibilità alla muscolatura lombare di distendersi e allungarsi al meglio, in modo tale da alleviare tutti quei dolori causa dello stato di contrattura presente a livello del sistema muscolare lombare. Importante il lavoro di decompressione vertebrale perché le vertebre lombari sono quelle che soffrono più di tutte in quanto devono sostenere la maggior parte del carico che il busto esercita. In un secondo momento, quando la muscolatura avrà smaltito lo stato di contrattura antalgica, sarebbe opportuno impostare un lavoro di RINFORZO MUSCOLARE per creare una muscolatura molto più forte in maniera tale da garantire una migliore stabilizzazione di tutti i metameri vertebrali a livello lombare per far sì che il problema non si ripresenti.

ERNIA CERVICALE

Meno frequente di quella lombare, è spesso l’esito di un trauma come “il colpo di frusta” da tamponamento. Sovente questo disturbo delle colonna estremamente fastidioso, viene sottovalutato perché i sintomi si confondono con quelli dell’artrosi cervicale (o cervicalgia), a sua volta originata da un deterioramento fisiologico dei dischi vertebrali. Nell’ernia, però, i dischi non sono consumati, ma “schiacciati“, con fuoriuscita della parte morbida, interna, fuori dalla colonna.

imagesFoto: billtontzjrmd.com

SINTOMI: il dolore al collo è sicuramente il primo campanello di allarme, tuttavia questo tipo di dolore è spesso accompagnato da mal di testa, nausea, capogiri, senso di stordimento, difficoltà a ruotare la testa e a sollevare il mento e a volte, quando il dolore è molto acuto, può irradiarsi fino al braccio provocando formicolii.

cervical-radiculopathyFoto:herniateddiscnyc.wordpress.com

TERAPIA: in prima battutta l’ernia cervicale va curata con farmaci antinfiammatori per alleviare il dolore e antiemetici per attenuare il senso di nausea. Alla cura farmacologica va associato un corretto intervento fisioterapico che in un primo momento, e nella fase un po’ più acuta, sarà caratterizzato dall’utilizzo di TENS, TECARTERAPIA e mobilizzazione passiva del tratto lombare con esercizi di STRETCHING e TRAZIONE VERTEBRALE per dare la possibilità alla muscolatura del collo di distendersi e allungarsi al meglio, in modo tale da alleviare tutti quei dolori causa dello stato di contrattura presente a livello del sistema muscolare cervicale. In un secondo momento, quando la muscolatura avrà smaltito lo stato di contrattura antalgica, sarebbe opportuno impostare un lavoro di RINFORZO MUSCOLARE per creare una muscolatura molto più forte in maniera tale da garantire una migliore stabilizzazione di tutti i metameri vertebrali a livello cervicale per far sì che il problema non si ripresenti.

ERNIA DORSALE

E’ meno frequente rispetto alle altre due, e raramente manifesta sintomi o problemi, dovuti alla compressione discale in questo tratto del rachide. Provoca un dolore “a cintura” che si localizza nella parte mediana della schiena, ma la maggior parte delle volte non provoca alcun disturbo. Infatti il disco e le radici nervose, a livello dorsale, vengono poco in contatto e il nucleo polposo espulso spesso non le comprime.

protruzia3Foto: dikul.net   images Foto: e-algos.com

TERAPIA: in caso di dolore sarebbe opportuno prendere qualche farmaco antinfiammatorio per alleviare il dolore. Alla cura farmacologica va associato un corretto intervento fisioterapico che in un primo momento, e nella fase un po’ più acuta, sarà caratterizzato dall’utilizzo di TENS, TECARTERAPIA e mobilizzazione passiva del tratto dorsale con esercizi di STRETCHING e TRAZIONE VERTEBRALE per dare la possibilità alla muscolatura dorsale di distendersi e allungarsi al meglio, in modo tale da alleviare tutti quei dolori causa dello stato di contrattura presente a livello del sistema muscolare dorsale. In un secondo momento, quando la muscolatura avrà smaltito lo stato di contrattura antalgica, sarebbe opportuno impostare un lavoro di RINFORZO MUSCOLARE per creare una muscolatura molto più forte in maniera tale da garantire una migliore stabilizzazione di tutti i metameri vertebrali a livello dorsale per cercare di ripristinare un eventuale dorso curvo, spesso causa della formazione di ernie del disco dorsali e per far sì che il problema non si ripresenti.

Nella cura farmacologica dei tre tipi di ernia (cervicale, dorsale e lombare) va inserito l’utilizzo di L-acetilcarnitina e del complesso vitaminico B1, B6 e specialmente B12 in quanto sostanze rigeneranti della guaina del nervo e con un forte effetto antinevritico: tendono ad alleviare il fastidioso effetto di formicolio dato dall’irritazione della radice del nervo a causa della compressione che il disco erniato genera su di essa.

Questo articolo è il risultato di una raccolta di informazioni reperite sia in rete, sia su riviste di salute sul tema del problema dell’ernia del disco. Il contenuto del suddetto non è stato redatto da personale medico, né vagliato da alcun ente od organizzazione collegata con il servizio sanitario nazionale.


Sei uno sportivo outdoor? Ecco cosa dovresti evitare

Mantenersi in forma anche d’estate è una prerogativa di molti, anche del più pigro dei prigri che, dopo un inverno trascorso sul divano davanti la TV, con l’arrivo della bella stagione diventa magicamente sportivo. Tuttavia improvvisarsi sportivi si rischia di imbattersi in spiacevoli incidenti fisici, in particolar modo a livello osteoarticolare. Esistono molti accorgimenti da tenere in considerazione per evitare ciò, a partire dalla scelta della fascia oraria nella quale praticare attività sportiva, privilegiando quella delle prime ore del mattino e nel tardo pomeriggio, per ridurre notevoli perdite di acqua e sali minerali.

Di notevole importanza è il post allenamento: dopo un’attività sportiva sostenuta, di qualsiasi natura essa sia, è bene dedicare almeno 10 minuti allo stretching. Ed ecco allora alcune indicazioni e suggerimenti per chi vuole proteggersi da inulti traumi o contusioni durante le vacanze estive.

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Jogging sulla spiaggia. Per chi è ben allenato la saltuaria corsa sulla spiaggia può essere un buon allenamento per irrobustire la muscolatura di piedi e gambe, ma per gli sportivi improvvisati può essere un vero rischio per i tendini della caviglia. Il consiglio: è consigliabile correre sulla sabbia bagnata in prossimità della battigia dove il suolo è più compatto. Bisogna sempre indossare scarpe da corsa per non rischiare di tagliarsi o graffiarsi. Evitate di correre su terreni in pendenza, la sabbia non dà un adeguato sostegno a piedi e caviglie comportando un aumento del rischio di danneggiamento delle articolazioni.

0707-beach-jogging_300Foto: realsimple.com

Nuoto. Per gli appassionati del nuoto la stagione estiva è sicuramente il momento più propizio. In particolare per chi soffre di artrosi lombare e alle ginocchia il nuoto e l’acqua gym sono attività consigliate. Il consiglio: evitare lo stile a rana o a delfino.

Chloe-26Foto: swimswam.com

Ciclismo. Per i ciclisti è importante una regolazione ottimale dell’altezza e posizione di manubrio e sellino. Il consiglio: il manubrio deve essere regolato in modo tale da non avere una posizione troppo flessa in avanti comportando quindi un maggior sovraccarico dei dischi intervertebrali. La sella va invece regolata in base alla propria altezza in modo da ottenere una pedalata armonica con estensione completa del ginocchio.

bicycle-sports-18Foto: deshow.net

Calcetto e beach volley. Estate significa anche partite di calcetto e beach-volley sulla spiaggia. Tra i traumatismi più comuni vi sono la distorsione del pollice, la distorsione di caviglia e le fratture del polso. Sono molto comuni anche le tendiniti del ginocchio frequenti negli sport di scatto e in sport che richiedono attività ripetuta di salto. Il consiglio: far uso di bendaggi funzionali a livello della articolazione tibio-tarsica.

beach-volley-ball-tournamentFoto: allsportsagrinio.gr

Tennis: per chi pratica tennis vi è il rischio di sviluppare tendinopatie del gomito. Il consiglio: tendere meno le corde della racchetta e riscaldarsi adeguatamente.

tennismatchstangl288(3)Foto: stanglwirt.com

Surf. Anche i surfisti devono prestare attenzione nella loro pratica sportiva. Accanto a lesioni acute dell’apparato osteo-articolare o dell’apparato miocapsulolegamentoso si affiancano le lesioni croniche, tra cui le rachialgie posturali, le tendinopatie inserzionali e le borsiti. Il consiglio: un buon allenamento pre-estivo finalizzato al rinforzo della muscolatura quadricipitale. Inoltre durante il periodo di attività sportiva eseguire stretching del rachide dorso-lombare a fine allenamento.

Surfer on Blue Ocean WaveFoto: truro-penwith.ac.uk

Fonte: Starbene in collaborazione con l’Istituto Ortopedico Gaetano Pini di Milano


Benefici dello sport per persone che hanno subìto trapianti

Tra i numerosi benefici dello sport, possiamo aggiungere anche benessere e salute psicofisica delle persone che hanno subìto un trapianto: è quanto emerge da uno studio internazionale, promosso dal Centro Nazionale Trapianti, in collaborazione con l’Università degli Studi di Bologna e il Centro Studi Isokinetic.

Benefici dello sport per trapiantati

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Benefici dell’attività fisica nei trapiantati

Lo studio, condotto su 22 pazienti (20 trapiantati di rene e 2 di fegato), ha dimostrato i benefici dell’attività fisica che – in casi come quelli inerenti i trapiantati – può rivelarsi una vera e propria terapia.

Le persone su cui lo studio è stato effettuato, infatti, hanno fatto registrare – in sei mesi di esercizio personalizzato, effettuato tre volte a settimana per un’ora – i seguenti dati:

  • diminuzione media del 5% di grasso corporeo;
  • aumento medio tra l’8 e il 18% della forza degli arti inferiori e superiori;
  • aumento medio del 10% della potenza aerobica;
  • un miglioramento del 10% di benessere psico-fisico.

Diminuzione del grasso e aumento della resistenza

I dati sopra esposti – illustrati lo scorso 10 ottobre presso il ministero della Salute a Roma – indicano che l’esercizio personalizzato (sempre prescritto dal medico sportivo e svolto sotto la supervisione di personale qualificato) rende possibile il raggiungimento di obiettivi come la diminuzione della percentuale di grasso e l’aumento di forza muscolare e resistenza cardiorespiratoria.
I dati assumono maggior rilevanza alla luce del fatto che, nei trapiantati di rene, il 38% delle cause di morte è legato a patologie cardiovascolari.

Download – Presentazione studio del Direttore del CNT, dott. Nanni Costa