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Group Cycling, in forma a ritmo di musica

Si pedala in gruppo su una bicicletta stazionaria seguendo le indicazioni di un istruttore qualificato, cercando il sincronismo con una musica di sottofondo che varia in funzione del tipo di attività che si sta svolgendo e immaginando scenari naturali entro cui gestire lo sforzo fisico. E’ lo spinning, allenamento aerobico importato in Europa nel 1995 dagli Stati Uniti. Nasce come preparazione in luoghi chiusi per il ciclismo su strada (indoor cycling) e ha una sua evoluzione tecnica grazie al suo inventore Johnny G., un ciclista americano che ha creato un metodo d’allenamento. Il metodo ha integrato la tecnica di pedalata a varie velocità, la tecnica di concentrazione e coinvolgimento tipico del training autogeno con l’ausilio di scelte musicali appropriate.

 
3525198086_9bc62eae7fFoto: flickr.com

Si cerca di condurre il ciclista attraverso un viaggio virtuale in cui la concentrazione e il coinvolgimento portino la mente a superare la fatica fisica e ad aumentare così le proprie capacità organiche. Le lezioni hanno una durata di un’ora circa e producono un ottimo allenamento aerobico con un grosso dispendio calorico. Visto il largo range di sforzo cardiovascolare, è importante che le lezioni siano seguite e suddivise secondo l’intensità dello sforzo.

Le posture base

Sono in tutto 5 le posture che si utlizzno in questa disciplina. Seated flat: è la più semplice e può essere utilizzata in qualsiasi momento; si è seduti con le braccia leggermente flesse e con le mani che impugnano saldamente il manubrio. Seated climbing: è utile quando si deve affrontare una salita di lieve entità; il bacino è sulla sella arretrato, in modo tale da avere una maggiore capacità di spinta sui pedali, le braccia sono leggermente flesse e le mani impugnano il manubrio appena prima delle sue curve laterali. Standing flat: si sta eretti sui pedali con i glutei vicini alla punta della sella. Le braccia sono leggermente flesse con le mani appoggiate sul manubrio. Questa posizione impegna molto gli arti inferiori e, di conseguenza, è bene adottare una resistenza leggera. Standing climbing: utile per gli allenamenti alla salita è la posizione più impegnativa dal punto di vista organico e muscolare. Il corpo è sollevato e spostato in avanti, le mani sul manubrio sono molto avanzate. Jumping: in questa postura il busto si solleva continuamente dalla sella come a simulare scatti improvvisi. Le mani sono appena appoggiate sul manubrio e distanti circa 30 centimetri. Nel jumping il ritmo e resistenza possono variare in funzione da quanto richiesto dall’istruttore.

spinning1Foto: besport.org