Monthly Archives: agosto 2014

La ginnastica antiage

Mantenere il benessere psicofisico anche sulla soglia dei cinquanta, all’apparire dei primi sintomi della menopausa, si può. Prima di tutto non va considerata come una malattia, ma come una fase della vita da affrontare con i mezzi giusti. Un’alimentazione sana è importante perché una dieta ricca di calcio e vitamina D è fondamentale sia nella prevenzione, sia nella cura dell’osteoporosi. Oltre a una corretta alimentazione, l’attività fisica è fondamentale per controllare l’aumento di peso, una complicazione della menopausa dovuta allo sbilanciarsi degli equilibri metabolici, ma soprattutto per la prevenzione dell’osteoporosi, e va iniziata il più precocemente possibile.

Weightlifting_2413474bFoto: telegraph.co.uk

Le terapie mediche dell’osteoporosi hanno un’efficacia nettamente superiore se unite alla ginnastica. Altrettanto dicasi per le pratiche di mobilizzazione e allungamento, che hanno un ruolo utilissimo nel prevenire le rigidità articolari e le problematiche posturali. Non è mai troppo tardi per cominciare, purché l’allenamento sia progressivo per consentire alle ossa, che l’osteoporosi rende meno resistenti alle sollecitazioni e più fragili, di adattarsi. Oltre a tenere sotto controllo il peso, l’attività fisica consente inoltre di rinforzare e tonificare i muscoli, che rappresentano una sorta di “guaina protettrice” per le ossa.

Dai 45 ai 50 anni

Se si è in premenopausa, ma non si hanno problemi particolari, si può scegliere l’attività fisica che vuoi. E se non si ha mai praticato sport basta iniziare gradualmente.

– Corsa: solo dopo una visita medica con elettrocardiogramma sotto sforzo.

 Ginnastica: a corpo libero o con i pesi, ma rispettando i tempi di adattamento muscolare.

– Attività di gruppo: lezioni a impatto moderato con esercizi per tonificare e/o potenziare le parti del corpo che ne hanno più bisogno.

old-women-elliptical-trainersFoto: munfitnessblog.com

– Stretching: senza controindicazioni.

– Addominali: puntare sulla tonificazione, per “sostenere” la colonna vertebrale.

Fonte: Viver Sani e Belli Magazine


Come scegliere lo sport giusto per contrastare l’adiposità localizzata

Se la tavola è importante per tenere a bada la cellulite, lo è altrettanto il movimento perché, attivando la circolazione locale di gambe e glutei, aiuta a eliminare le tossine che favoriscono l’adiposità localizzata. Inoltre, quando ci si muove si consumano calorie eliminando grasso e in più il moto aumenta il metabolismo permettendo così di consumare di più. Detto questo, probabilmente vi chiederete quali tipologie di attività fisica vanno bene. In realtà sarebbe opportuno praticare l’attività a seconda dell’obiettivo che si vuol raggiungere.

Se il problema è l’accumulo di liquidi, l’ideale è praticare uno sport in acqua (nuoto e acquafitness) perché si unisce il massaggio dell’acqua con effetto drenante al movimento vero e proprio.

aqua-fitnessFoto: lifeconcept.co.uk

Se invece c’è necessità di perdere peso, le attività aerobiche (nuoto, acquagym, corsa, passeggiate di buon passo, bicicletta) sono le migliori. Sarebbe opportuno tener presente che per i primi 30 minuti si bruciano zuccheri, mentre solo dopomezz’ora si cominciano a intaccare i grassi. Sarebbe preferibile quindi preparare un piano personalizzato che preveda un allenamento anche leggero, ma prolungato nel tempo (di almeno 40-45 minuti).

Se il problema è il rilassamento muscolare, bisogna puntare sulla tonificazione (circuiti in palestra senza esagerare con il carico) in modo da aumentare il tono dei  muscoli nei punti critici.

0502_bicycle_crunchFoto:womenshealthmag.com

 

Fonte: Viver Sani e Belli Magazine


Incidenti sub: 10 regole d’oro per evitarli

In merito alle notizie relative ai recenti incidenti subacquei avvenuti al largo delle coste italiane riteniamo fondamentale fornire un’informazione precisa e puntuale su quanto concerne l’attività subacquea. Purtroppo persino testate nazionali riportano informazioni errate: si è confuso il Nitrox, una miscela composta da ossigeno ed azoto, con “Mitrox”; si è parlato di “Primax” per intendere Trimix, altra miscela respiratoria. Si è parlato di “brevetti facili”, mentre è noto che i programmi dei corsi subacquei sono da anni regolamentati da standard di qualità emanati dall’Organizzazione internazionale per la normazione (ISO). E’ quindi importante, quando si decide di partecipare ad un corso sub, verificare che l’organizzazione didattica alla quale appartiene l’istruttore/scuola sia in possesso di un certificato di conformità agli standard di qualità ISO.

Il mondo delle immersioni è altamente specializzato: ha dei principi educativi stabiliti, delle regole di sicurezza certe, persino un suo linguaggio. Non si può lasciare spazio ad opinioni improvvisate, garantendo visibilità a persone di scarsa professionalità. Occorre, in casi così delicati e che toccano la vita delle persone, nonché la continuazione di un intero settore, fare affidamento su fonti certe: organismi riconosciuti e professionisti del settore.

Invitiamo, pertanto, le testate giornalistiche a fare riferimento alle didattiche riconosciute (IDEA, PADI, SSI) e a DAN Europe, Fondazione no-profit dedita alla salvaguardia della vita umana in mare, per informazioni certe, attendibili e specializzate.

Occorre infine precisare che la subacquea rimane uno sport sicuro. I dati International DAN parlano di una bassa incidenza di infortuni (0,006% / immersione) e di mortalità (3 x 100.000). Naturalmente, occorre che i subacquei siano fisicamente idonei alla pratica stessa, oltre che ben preparati a non superare i limiti del proprio brevetto e soprattutto della propria esperienza.

La nuova campagna di sensibilizzazione e sicurezza, promossa dalla Fondazione DAN Europe ad esempio, si rivolge all’intera comunità subacquea, in particolar modo ai sub ricreativi, la maggior parte di coloro che s’immergono nelle splendide acque del nostro Paese.

image_gallery

L’attività subacquea può considerarsi sicura, anche se messa a confronto con un gran numero di sport “di massa”. Naturalmente, per evitare problemi, è necessario rispettare una serie di regole precise e di buon senso. Gli incidenti subacquei possono accadere e possono causare tristezza e sgomento in tutta la comunità subacquea. Tuttavia, crediamo che si possa fare molto per creare una sempre maggiore consapevolezza e ridurre il numero degli incidenti gravi.

A questo proposito, la DAN Europe ha sviluppato una serie di vignette che aiutano a ricordare le regole da seguire quando si fa immersione ricreativa.
Per poter partecipare attivamente alla campagna basta collegarsi alla pagina Facebook della didattica https://www.facebook.com/DanEuropeItalia?ref=hl

Fonti: DAN Europe e A.Di.SUB (Associazione Didattiche Subacquee)


Gli 8 motivi per cui fa bene nuotare. Anche al mare

Il nuoto fa bene per otto motivi. A riferirlo è il sito Medical Daily e allora vediamo quali sono questi benefici.

MTMyMDIxNTU1NDM0NjVfMQFoto: research.fuseink.com

  1. Il nuoto è un ottimo esercizio aerobico utile a qualsiasi età e anche a persone con problemi musclari, articolari e in sovrappeso.
  2. Riduce il tasso di mortalità del 50%. Secondo uno studio di alcuni anni fa, condotto da Steven Blair della University of South Carolina, i nuotatori sono più longevi. Durato 32 anni su decine di migliaia di individui, lo studio è apparso sull’International Journal of Aquatic Research and Education.
  3. Grazie alla dolcezza dell’acqua, aumenta la flessibilità corporea senza stressare le articolazioni.
  4. Potenzia la capacità polmonare e, secondo uno studio condotto alcuni anni fa presso la McMaster University, riduce i sintomi dell’asma.
  5. Come tutti gli esercizi aerobici, riduce il rischio di ammalarsi di diabete e aumenta il controllo glicemico nei diabetici.
  6. Secondo i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), il nuoto e l’acqua gym, specie se in acqua calda, aiutano la salute mentale, alleviano i sintomi dell’ansia e della depressione.
  7. Il nuoto fa dimagrire (fino a 500 calorie bruciate in un’ora di vasche) e, poiché è  un esercizio in un mezzo soft che non stressa le giunture, può essere praticato tutti i giorni.
  8. Toccasana per le gestanti: il nuoto fa bene a mamma e feto, aumenta la circolazione del sangue e quindi il flusso di sangue all’utero.

Fonte: ANSA


Spuntini. In spiaggia viva la leggerezza

Tra una tintarella e l’altra, una sana nuotata, una partita di beach volley oppure una semplice camminata sul bagnasciuga ci si stuzzica un po’ l’appetito, ma è meglio mantenersi leggeri al fine di evitare problemi di digestione, pesantezza di stomaco, ecc. Ecco allora qualche consiglio sulla tipologia di spuntino da fare e da evitare quando si è in spiaggia.

21694_lFoto: taste.com.au

  1. Cocco: no! In previsione di una nuotata è esattamente quello che non ci vuole. Carico di grassi è tra i cibi più ostici da digerire anche per il contenuto di fibre che lo rendono così legnoso.
  2. Bomboloni e cornetti alla crema: no! Sotto il sole è meglio evitare la crema all’uovo, che potrebbe facilmente alterarsi a causa delle elevate temperature.
  3. Ghiacciolo: sì! Un must dell’estate, sia in spiaggia, sia durante le passeggiate sul lungomare. Severità e occhio clinico sono necessari nella scelta: niente ghiaccioli se tra gli ingredienti vi sono i coloranti azoici sconsigliatissimi da somministrare ai bambini. Ogni modo sarebbe meglio una bella granita di frutta o di mandorla dagli ingredienti decisamente più sani.
  4. Gelato: si ma… se c’è in previsione l’idea di fare presto una nuotata sarebbe preferibile mangiare un gelato alla frutta, mentre quelli alla crema con cialda e biscotto, se proprio dobbiamo mangiarli, è meglio lontano dalle calde ore del giorno sulla spiaggia e preferirli al posto dell’aperitivo serale o dopo cena.
  5. Frutta: decisamente sì! L’estate ce ne offre tantissima: pesche, albicocche, melone, anguria, prugne, susine, pere, fichi, fichi d’india e uva. Ricca di acqua, vitamine, minerali, fibra e fitonutrienti non ha controindicazioni e se ben lavata può essere portata con sé.
  6. Panino: Ni! Non tutti i panini sono uguali, alcuni più golosi, altri meno elaborati. Ne consigliamo qualcuno light e facilmente digeribile quali il vegetariano, oppure quello alla caprese oppure con petto di pollo e insalata. Volendo si può utlizzare del pane integrale o del pane fatto con la farina di kamut facilmente digeribile.

Ecomaretona: di corsa lungo il litorale italiano

Fino al 31 agosto si corre da Ventimiglia a Reggio Calabria per sensibilizzare grandi e piccini sulla bellezza del vivere in un ambiente sano e pulito. L’Ecomaretona si prefigge infatti di percorrere oltre mille chilometri di litorale italiano per ammirare la splendida costa italiana, riscoprire il contatto con la natura e prendersi cura del proprio fisico. Per questo ha il sostegno di ALT, Associazione Lotta alla Trombosi Onlus.

0707-beach-jogging_300Foto: realsimple.com

Nata da un’idea del running motivator, Giuseppe Tamburino, la corsa dell’Ecomaretona è un’occasione per condividere fatica e soddisfazioni nel nome del vivere bene, viaggiando con salute. Fare attività fisica, camminare, pedalare, correre, senza essere necessariamente dei campioni, potrà contribuire a regalare un’esistenza sana, diminuendo il rischio di malattie fortemente invalidanti e in alcuni casi letali, come ictus o infarti.

Nata nel 2008, l’Ecomaretona è una manifestazione non competitiva, completamente gratuita, alla quale chiunque può iscriversi, per percorrere anche solo un piccolo pezzo di strada: a piedi, in bici o con l’handbike, lungo percorsi comuni o attraverso le Baby Tappe, dedicate ai bambini o alle mamme con i passeggini.

LE TAPPE ANCORA IN PROGRAMMA:
11 ago: Albinia – Gianella – Porto Santo Stefano – Porto Ercole
12 ago: Lido Tarquinia – Saline – Civitavecchia – Prato del Mare
13 ago: Santa marinella – Santa Severa – Passoscuro – Fregene
14 ago: Lido di Ostia- Campo Ascolano
15 ago: Sabaudia – San Felice Circeo
16 ago: Terracina – Salto Latina – Rio Claro – Sperlonga
17 ago: Gaeta- Formia
18 ago: Baia Domizia – Mondragone
19 ago: Napoli
20 ago: T. del Greco – T. Annunziata – Pompei
21 ago: Vico Equense – Sorrento
22 ago: Praiano – Amalfi
23 ago: Salerno
24 ago: Santa Maria Castellabate – Salvatore – Palinuro – Marina di Camerota
25 ago: Marina di Maratea – Praia a Mare
26 ago: Scalea – Diamante
27 ago: Longobardi Marina – Amantea
28 ago: Pizzo – Vibo Marina – Tropea
29 ago: Castellabate – Ogliastro Marina – Palinuro – Marina di Camerota
30 ago: Scilla – Villa San giovanni – Catona – Reggio
31 ago: Reggio Calabria

Fonte: http://www.ecomaretona.it


Beveroni proteici. Che cosa puoi aspettarti davvero

Conosciuti in passato come un must per fisicati ad hoc, oggi i beveroni proteici (integratori a base di proteine o aminoacidi) vanno alla grande: l’importante è abbinarli a sport e dieta altrimenti non servono a nulla. Si trovano in polvere da sciogliere in bevande oppure già trasformati in bibite pronte all’uso, tuttavia è bene chiarire un concetto molto importante: non regalano muscoli, non fanno sparire la ciccia e non mantengono il corpo giovane in eterno.

best-protein-shake-for-muscle-gain1Foto: leanitup.com

Ecco una serie di domande e risposte da tenere bene a mente sull’assunzione di questi integratori.

  1. Possono davvero far perdere peso? No, le proteine in sé non fanno dimagrire. Se si usano i beveroni come sostitutivi dei pasti si perde peso perché tagliano le calorie e i carboidrati. Le proteine hanno, in questo caso, lo stesso effetto di una dieta iperproteica: i chili vanno via non a causa dell’aumento di proteine, ma per il taglio dei carboidrati. Tuttavia le diete iperproteiche, a prescindere dall’utilizzo dei beveroni, vanno fatte solo sotto controllo medico e al massimo per un paio di settimane .
  2. Aiutano a mantenere il corpo tonico? ma non da soli. E’ necessaria una dieta ipocalorica bilanciata, attività fisica regolare e solo in questo caso si possono abbinare integratori proteici che aiutano ad evitare che oltre alla massa grassa vada via anche quella magra. Meglio quelli a base di aminoacidi ramificati in quanto vengono assimilati dalla muscolatura, invece che dal fegato.
  3. Servono per affrontare con più energia gli allenamenti? Sì se si è sportivi incalliti e se si consumano più proteine di quelle apportate. I drink proteici ad esempio possono aiutare a reintegrare quelle perse al fine di non sentirsi troppo stanchi. Oppure si può optare per gli aminoacidi ramificati, da assumere prima e dopo l’attività fisica. Entrambi vanno però assunti a cicli di tre mesi per due volte l’anno, assumendone una sola dose giornaliera.

supplementsFoto: sixpackfactory.com

 

Fonte: Starbene magazine

 


Centrifuga di papaya e mango. Ricetta salutare

La centrifuga di papaya e mango è una ricetta per realizzare un ottimo succo di frutta naturale, gustosissimo e davvero molto salutare. Sia il mango che la papaya vantano numerose proprietà benefiche per il nostro organismo. Una precisione: è importante sapere che per mantenere intatte le proprietà della frutta, bisogna utilizzare una centrifuga a freddo per estrarre il succo.
La papaya è un frutto di origine tropicale importata nel nostro Paese; è composta per quasi il 90% da acqua e ha un alto contenuto di sali minerali, vitamine ed è ricca di antiossidanti. Ha un forte potere digestivo: grazie ad una sostanza contenuta nella polpa, la papeina, che agisce nello stesso modo in cui agiscono i succhi gastrici. Grazie a questa proprietà, la papaya è un ottimo frutto da consumare dopo pasto.

centrifuga-di-papaya-e-mangoFoto: tantasalute.it

Il mango è un frutto originario dell’Asia e la sua coltura risale ad oltre 4000 anni fa. Il mango è composto per la maggior parte d’acqua (80%), fibre, sali minerale, una buona dose di antiossidanti e una elevata quantità di amminoacidi, molto utile in caso di spossatezza. Grazie all’importante quantità di acqua e fibre, questo frutto è ottimo per regolarizzare la funzionalità dell’intestino essendo lievemente lassativo. Inoltre combatte la ritenzione idrica contrastandone gli effetti. Curiosità: nella medicina antica, la buccia del mango veniva fatta bollire, e il suo infuso utilizzato per curare tosse, raffreddore e mal di gola.

Ingredienti: per 2 bicchieri

1 papaya matura
1 mango maturo
2 cucchiaini di miele

Preparazione

1. Lava e sbuccia la papaya e il mango.
2. Taglia a tocchi e metti la frutta nella centrifuga.
3. Dolcifica con il miele se sei goloso, altrimenti lascia il succo naturale.


Il pesce fa bene alla memoria. Ma non è una questione di fosforo

Mangiare ogni settimana pesce cotto al forno o alla griglia aumenta la memoria e le facoltà cognitive. Lo dimostra uno studio condotto dai ricercatori della Facoltà di Medicina dell’Università di Pittsburgh, da mito da leggenda popolare a realtà fondata su basi scientiche.
Potere del fosforo magari? Secondo gli scienziati i benefici sarebbero dovuti ai famosi acidi grassi essenziali Omega-3 che, di fatto, si trovano in buone quantità in alcuni tipi di pesce – ma anche in alcuni oli vegetali, frutta secca e semi oleosi.

Gli omega-3 sono, tra gli altri, trovati essere fondamentali per la salute del cervello, specie se associati a modifiche dello stile di vita che prevedono maggiore esercizio fisico, una riduzione o abbandono del vizio del fumo e una riduzione del peso: tutto questo, combinato insieme, contribuirebbe alla riduzione dei casi di demenza o Alzheimer.

Grilled-FishFoto: chesterexpress.com.sg

Lo studio ha evidenziato come le persone che hanno consumato una dieta che comprendeva del pesce cotto al forno o alla griglia (ma non fritto), presentavano delle modifiche a livello cerebrale. Poiché non è stato trovato un rapporto causa/effetto tra i soli livelli di omega-3 e questi cambiamenti del cervello, i ricercatori ritengono che questi vantaggi siano il risultato di una combinazione tra la dieta e lo stile di vita.
I risultati finali dello studio, pubblicato online sull’American Journal of Preventive Medicine, mostrano dunque che le persone che mangiavano pesce al forno o alla griglia, almeno una volta alla settimana, avevano maggiori volumi di materia grigia cerebrale nelle aree del cervello responsabili della memoria (4,3%), della cognizione (14%) e avevano una maggiore probabilità di avere un livello di istruzione superiore, rispetto a coloro che non mangiano pesce regolarmente.

Fonte: La Stampa